domenica 17 aprile 2011

E poi alla fine arriva lei: madame Tuttadritta!

Puoi pensare che ci sono altre gare che faresti con piacere (None) o che fanno parte di un campionato che ti interessa come è quello della montagna (Ingria).
Puoi pensare che 15 eurini per una gara di 10km siano un furto (e non mi venite a raccontare che è per beneficenza quando poi alla ricerca sul cancro ci va solo un euro per iscrizione!), che rispediresti al mittente quell'insulso pacco gara con dentro il suo triste e solitario camparino (ma si, dai, fossero almeno due e non scaduti ci potrebbe scappare l'aperitivo, ma uno... che fai l'alcolizzato e te lo bevi da solo?).
Puoi pensare che la prossima volta che scrivono sul sito "La quota comprende... blablabla ... maglia ufficiale ..." e poi non c'è (e candidamente ti spiegano che non è arrivata ed è stata sostituita con un borsellino per il quale è difficile trovare un aggettivo appropriato) in quel famoso posto ce li manderesti volentieri.
Puoi pensare tutto quello, ma poi sei lì. Felice di esserci.
E chi caspita se ne frega se l'uomo dal baffo nero (no, non quello della birra Moretti, ma monsieur Chiabrera) prima della partenza invece di celebrare 3500 persone che scalpitano alla partenza si perde nelle solite prediche di bassa lega.
Tu sei li. E trovi mille motivi per esserci.
Perchè è una gara internazionale, perchè ci sei affezionato, perchè è la misura ufficiale dei 10 chilometri, perchè corre in mezzo alla tua città, perchè sei con i tuoi amici, perchè è la prima gara che hai fatto con un cronometro al polso 3 anni e mezzo fa, perchè nelle precedenti edizioni ti sei sempre migliorato e sai che anche questa volta hai nelle gambe la possibilità di far meglio di quel 42'36" dell'anno scorso. O semplicemente perchè ti va. Punto.

La gara poi scorre via come sa fare una dieci chilometri.
Partenza da assalto alla baionetta (bhè per chi è abituato al calcio qualche spintarella e gomitata non può che far bene a metterla subito su un piano di sano agonismo) e giù a chi più ne ha più ne metta.
Correre una gara fianco a fianco con chi di solito ho bisogno del binocolo per vedere mi da il giusto stimolo a spingere. Cogliere che il garmin per diversi chilometri è fermo a 4'06 di media mi fa pensare che è la giornata buona.
Poi appena passato l'ottavo il mio diaframma si incazza per l'andatura. Ma non la sua solita incazzatura pigramente lamentosa lì sul fianco. No, questa volta punge tutto d'un botto come dio comanda!
E allora? Stop! 3-5-7-10 secondi e di nuovo via. Il dolore è passato. I compagni di avventura sono appena là davanti. Ho perso davvero poco, ma ho ritrovato la giusta verve.
Chiudo in 41'42", media 4'09" al Garmin che mi da una distanza leggermente superiore ai 10km.
Miglioro di 54 secondi il personale dell'anno scorso, ma soprattutto mi rimane in bocca la sensazione agrodolce che senza quello stop avrei fatto qualcosa di meglio.
Bueno così!
Quel gusto in bocca fa sì che sappia già fin d'ora che c'è un conto in sospeso e che il prossimo anno non me ne fregherà di nuovo niente di tutto il resto e sarò ancora lì.


P.S. Sarà che per me è (ancora) irraggiungibile, ma onore a chi sta sotto i 40'... e tra questi i compagni di avventura Costa, Enrico, Massimo, Gianluigi e Stoppre!

4 commenti:

  1. Bravo, bravo e ancora bravo; però quella lettera mancante nel nome…

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  2. ..queste sono le nostre bellime e quasi perfette domeniche, questi siamo noi, la nostra in fondo, pur se amatoriale è anche una vita d'atleta.

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  3. Azz..
    quest'anno non so più per chi tifare tra Guido, Mauri e te..

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